AGGIORNAMENTO 29/07/2024
Ce l’hanno fatta. Max Coda e Andrea Lanfri, i paraclimber di «Due uomini una gamba» per via delle loro disabilità, sono riusciti ad aprire una nuova via sul Monte Kenya nel corso della spedizione che ha il sostegno della sezione di Biella del Club alpino italiano guidato dal presidente Andrea Formagnana. Dopo alcuni giorni di maltempo domenica 28 luglio il meteo ha concesso una finestra di bel tempo e con esso anche la decisione di portare a termine il tentativo. Dice Max Coda: «Abbiamo aperto una variante che conduce in cresta a sinistra della via normale al Nelion ma a mezzogiorno è arrivato puntuale il brutto tempo che qui sul Kenya è una costante e non ci ha permesso di provare la vetta. L’obbiettivo però era disegnare una nuova via. È stata un’emozione fortissima.
Coda e Lanfri avevano già scelto prima di partire il nome del nuovo tracciato verso la vetta: «Unagambaindue». Un’intestazione voluta per testimoniare non solo l’impresa di parascalatori ma soprattutto «per fissare per sempre come tenacia e passione aiutino a superare le difficoltà di chiunque» come ha dichiarato il duo alla vigilia della partenza per il Kenya.
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La sezione di Biella del Cai sarà di supporto alla spedizione dei para-climber Massimo Coda e Andrea Lanfri, conosciuti dagli appassionati di montagna e non solo con il nome di «Due uomini una gamba».
Coda, biellese e Lanfri, toscano tenteranno la scalata al Monte Kenya, impresa lasciata incompiuta per via del maltempo nel 2022. Ma questa volta la spedizione punta ad aprire una via nuova che porta ai 5188 del Nelion, una delle punte sul versante Sud-est (IV+) della montagna africana.
Con loro in partenza il 22 luglio, Elisa Bonino e la fotografa Ilaria Cariello e ritorno in Europa il 3 agosto.
Per tutti poco tempo per il tentativo ma questi alpinisti hanno stupito e lo faranno ancora con questa impresa che se perfezionata battezzerà la nuova via con il nome di «Unagambaindue».
Commenta il presidente della sezione di Biella del Cai, Andrea Formagnana: «Per noi è un piacere essere ancora una volta vicino ad Andrea e Massimo. Sono un esempio per tutti così come la montagna deve essere per tutti. Il Cai da molti anni porta avanti progetti di montagna-terapia volti a consentire la frequentazione di questo straordinario ambiente anche alle persone con disabilità».